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Santa Lucia, venerdì 12 agosto il tour di presentazione di “AForas Camp 2016” contro l'occupazione militare della Sardegna

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Il tour di presentazione di “AForas Camp 2016” farà tappa anche nel siniscolese.

Venerdì 12 agosto a partire dalle 19.00 in piazza Venezia, il borgo di Santa Lucia ospiterà un appuntamento illustrativo e di dibattito in previsione della quattro giorni di eventi - dedicati alla lotta contro l'occupazione militare della Sardegna - che si terrà a Lanusei dal 7 all'11 settembre nel bosco di Selene.

I manifesti affissi a Siniscola, La Caletta e Santa Lucia (tre delle 130 località sarde destinatarie della campagna muraria portata avanti dall'Assemblea Generale sarda contro l'occupazione militare) contengono scritte in lingua inglese («We are fighting for the freedom of our land; military bases, get out!»), sarda («A foras; liberamus sa Sardigna» e italiana («Italia, Nato e alleati vogliono la Sardegna terra di bombe e cannoni»).

«Un messaggio - si legge nel documento diramato - dei sardi per i loro conterranei, per gli emigrati che tornano per l’estate e per gli stranieri che giungono sulla nostra isola. Davanti all’Italia, la Nato e i loro alleati che continuano a preparare le loro guerre nella nostra terra questo vuole essere un messaggio di lotta di un popolo che sceglie da che parte stare. Un messaggio determinato, verso l’obiettivo comune: la fine delle esercitazioni, lo smantellamento totale dei poligoni e delle basi militari che per troppo tempo hanno inquinato e devastato i nostri territori. È tempo che i sardi si riprendano ciò che gli spetta: la loro terra. Nel territorio sardo è presente il 66 % del demanio militare italiano. Si parla di 35mila ettari suddivisi fra circa 170 installazioni militari, tra le quali spiccano i 3 poligoni più grandi d’Europa (Quirra, Teulada, CapoFrasca). Sessanta anni di danni all’ambiente, alla salute delle popolazioni limitrofe alle basi, e all’economia del territorio non possono più essere ignorati. Non si può più restare passivi davanti alle zone ormai irrimediabilmente compromesse, ai dati su tumori e mortalità, davanti ad un’economia drogata di indennizzi e ricatti occupazionali».

Nelle parole degli antimilitaristi, «La lotta contro l’occupazione militare della Sardegna è sempre stata una costante, ma abbiamo deciso di cambiare rotta, di provare a renderla davvero incisiva. Dopo un anno e mezzo di mobilitazioni, dall’ingresso al poligono di Capo Frasca nel settembre 2014, all’interruzione dell’esercitazione Trident Juncture a Teulada, tante anime del movimento contro l’occupazione militare della Sardegna hanno scelto di costruire un percorso condiviso e continuativo, che possa dare voce a tutti i territori della nostra isola e che ha l’ambizione di riuscire a far fare a questa lotta dei significativi passi avanti, tenendo presenti sempre gli obiettivi comuni a tutti: la chiusura e bonifica delle basi militari. Il 2 giugno nell’Assemblea generale Sarda di Bauladu, e negli incontri successivi di Oristano e Lanusei abbiamo deciso dare avvio alle fasi di studio, informazione, radicamento che rilancino le prossime iniziative di lotta comuni. Questa campagna muraria è stato il primo passo, e sarà arricchita dall’iniziativa “Un murales in ogni paese, un murales in ogni quartiere” a partire da quest’ultima fase dell’estate. La seconda tappa arriverà fra il 7 e l’11 settembre con AFORASCAMP 2016, il campeggio contro l’occupazione militare della Sardegna, che si svolgerà presso il bosco di Selene a Lanusei. Momento di confronto, studio e analisi collettiva, sarà il primo vero banco di prova di quello che aspira a essere il movimento che andrà a combattere la prepotente presenza dei militari in Sardegna, rilanciando già da subito, con la nuova assemblea generale del 10 settembre, gli appuntamenti di lotta per il prossimo autunno. Sa luta no si firmat. A FORAS!».

 

 

 

 

 

 

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