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Tepilora, il Psd'Az: «Allarghiamo il Parco fino ad includere gli altri Comuni della Baronia»

Per i sardisti «sarebbe opportuno capire quali sono gli orientamenti dell’attuale amministrazione comunale di Siniscola»

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Il recente finanziamento regionale destinato ai comuni del Parco di Tepilora ha riportato al centro del dibattito politico siniscolese la tematica della gestione ambientale dell'intero territorio baroniese. A seguito delle dichiarazioni dei socialisti siniscolesi, anche gli appartenenti alla sezione locale del Partito sardo d'azione hanno manifestato il proprio favore riguardo alla fondazione di un Parco delle Baronie, idea originariamente portata avanti dall'omonima comunità montana negli anni '90.

«Il parco regionale – inizia così la nota del Psd'Az – è ormai una realtà che si sta consolidando e, in un futuro non lontano, potrà manifestare maggiori benefici in termini di occupazione con nuove professionalità, in armonia con le vocazioni economiche e culturali dei luoghi. Per questa ragione riteniamo che le politiche di tutela ambientale e per la salvaguardia degli habitat siano da guardare con attenzione e interesse anche perché esaltano i valori identitari, oltre ad essere fonti di reddito e di nuove offerte turistiche a completamento di quelle strettamente balneari. In questo senso è altresì positivo che si stiano superando quelle resistenze delle popolazioni che in passato hanno guardato all’istituzione dei parchi con diffidenza e in contrasto con l' economia agropastorale».

Data la recente adesione di Siniscola e di altri comuni al MaB (Man and Biosphere) del Tepilora, la soluzione proposta dai sardisti consiste nell'«allargamento del parco regionale fino ad includere gli altri comuni della Baronia»: «Non è pensabile – si legge nel comunicato – che da una prospettiva di parco naturalistico possano essere escluse le aree Sic di Berchida-Bidderosa e del Montalbo, ma anche aree di pregio ambientale come Monte Senes e il Tuttavista che presentano al fondo strette affinità geografiche in evidente continuità con gli aspetti geologici e naturalistici».

Per il partito dei quattro mori i Sic sono stati «occasione di tutela e in alcuni casi un limite alla cementificazione costiera, oltre che destinatari di risorse finanziarie», ma al tempo stesso «queste aree – hanno ribadito gli esponenti sardisti – sono attualmente prive di organismi di gestione, e non sono chiare a tutt'oggi le finalità di valorizzazione e le prospettive in termini di ricadute effettive sulle comunità. Crediamo che una tutela ambientale fine a se stessa non abbia ragione di esistere, ma che sarebbe più giusto pensare alle Aree Sic di Siniscola all'interno del parco regionale, che invece presenta opportunità più interessanti sotto il profilo normativo e maggiori dinamismi nelle modalità di gestione e di sviluppo, oltre che per il coinvolgimento effettivo delle popolazioni».

«Su questi temi – conclude la nota – sarebbe opportuno capire quali sono gli orientamenti dell’attuale amministrazione comunale di Siniscola. Sarebbe auspicabile un impegno politico in questa direzione anche all’interno dell’Unione di Comuni».

 

 

 

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