“Siamo in presenza di un bene - l’acqua - essenziale per l’esistenza dell’individuo, la cui mancanza incide direttamente sull’esercizio dei diritti della persona costituzionalmente garantiti, e di un settore nel quale il professionista (Abbanoa) opera in condizioni di sostanziale monopolio.“
Scrive Zente Nova in una nota dove esprime disappunto per il provvedimento adottato dalla società nei confronti di alcune famiglie, in ritardo con i pagamenti, che son state private dell'acqua. Un bene imprescindibile, di prima necessità, che non può essere tagliato “neppure in presenza di contenziosi o presunta morosità in quanto deve essere garantito un quantitativo minimo vitale giornaliero per l'alimentazione e l'igiene personale!”. Il gruppo di minoranza prosegue richiamando la giurisprudenza, la quale: “spesso ha giudicato vessatorio il distacco della fornitura senza preventiva disamina delle situazioni specifiche e tutela delle fasce deboli (ad esempio, Tribunale di Latina sentenza del 13/07/2006) […] La necessità di un quantitativo minimo d'acqua, riconosciuto anche a chi non può pagarla, è sostenuto pure dalla risoluzione dell'ONU per il Diritto all'acqua del 28/07/2010 e da numerose sentenze dei tribunali italiani, secondo cui la morosità dell'utente non è ragione sufficiente a soddisfare la sospensione della fornitura di acqua, in quanto in contrasto con l'articolo 2 della Costituzione. Recentemente, con l'ordinanza del 4 febbraio 2013, anche il Tribunale di Nuoro ha inibito i comportamenti aggressivi di ABBANOA a danno dei consumatori. Ricordiamo, poi, il Referendum sull'acqua pubblica indetto e vinto, che dovrebbe già darci un'acqua libera e soprattutto senza padroni! Infatti, un ulteriore aspetto è che il gestore Abbanoa è già abbondantemente tutelato dalla morosità, sia dalla sua posizione di forza nei riguardi dell'utente, sia dalla (ingiusta) remunerazione del fattore di rischio, nonché del profitto inserito nella tariffazione e abolito proprio dal Referendum del 2011” e accusando la società di non aver divulgato sufficientemente la possibilità di richiedere, entro il 30 aprile di ogni anno, le agevolazioni tariffarie per i redditi inferiori. “un' informazioni difficile da attingere, proprio perchè non divulgata da Abbanoa!”.
Non mancano i riferimenti ai frequenti casi della non potabilità dell'acqua erogata: “Abbanoa è una società che, a Siniscola, fornisce per metà dell’anno acqua non potabile e che, in tutta la Sardegna, continua a trattenere nelle bollette la quota di remunerazione del capitale (di fatto abolita dal referendum), per tale motivo, è grottesco che proprio la medesima pretenda di ergersi a paladina della legalità!”. Zente Nova annuncia le azioni che intraprenderà: “investiremo il Prefetto della questione, e valuteremo la presentazione di un esposto alla Procura della Repubblica di Nuoro per interruzione di pubblico servizio, chiamando alla responsabilità diretta chi ha autorizzato il fatto. Contestualmente, stiamo verificando la possibilità di rivolgersi al tribunale, affinchè con una procedura di urgenza queste famiglie possano ottenere il riallaccio immediato.”
Anche il Sindaco è intervenuto nella questione ma le famiglie non hanno ottenuto il ripristino del servizio: “il Sindaco Celentano si è subito attivato per contattare Abbanoa e chiedere l’immediato riallaccio dell’acqua. Purtroppo, però, nonostante l'intervento del Sindaco, le famiglie interessate sono ancora senza acqua”.