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Zir, i socialisti per la gestione sovracomunale: «Agricoltura di base, agroindustria, turismo, attività artigianali e manifattura in una visione strategica di sviluppo di tutta l’area del Montalbo»

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Si intensifica il dibattito sulla Zona industriale di Siniscola. Dopo la nota dei centristi dell'Upc e la delibera dell'Unione dei Comuni, anche i socialisti siniscolesi sono intervenuti sul tema attraverso una presa di posizione orientata all'affidamento della Zir all'ente sovracomunale: «Riteniamo che per il Comune la gestione sia eccessivamente onerosa. L’Unione dei Comuni è un soggetto istituzionale qualificato, in grado di redigere un piano di sviluppo integrato con il coinvolgimento di un’area vasta».

Per il partito dell'ex sindaco Rocco Celentano, la possibilità va collocata «in una visione strategica di sviluppo di tutta l’area del Montalbo».

«Il territorio – si legge nel documento – ha infatti alcune peculiarità che, in un’ottica di sviluppo territoriale, possono essere messe a valore all’interno degli strumenti programmatici regionali, per la nascita di nuove imprese. Con riferimento al Piano Regionale di Sviluppo, si presta bene a sperimentare soluzioni originali di un nuovo modello di sviluppo equilibrato fra agricoltura di base, agroindustria, turismo, attività artigianali e manifattura. L’area infatti ha queste vocazioni produttive e ne trova testimonianza sia nei dati statistici sia nell’osservazione più qualitativa dell’esistente e della storia sociale ed economica delle popolazioni insediate».

In riferimento alla possibile gestione collegiale dell'area con all'interno la Zir, il Psi guarda alla costituzione del Parco Tepilora: «può essere un esempio di riferimento».

Dopo aver ricordato la breve distanza dal porto e dall'aeroporto di Olbia, i socialisti hanno rimarcato la possibilità dell'area Zir di «candidarsi a rappresentare un modello di sviluppo per le aree interne, disegno programmatico che la Regione Sardegna insieme al Governo nazionale stanno mettendo a punto anche a seguito della stipula del Patto per la Sardegna».

Circa le problematiche relative al personale «si può ragionare, in una visione comune tra Comune ed Unione dei Comuni, al fine di far nascere una proposta equilibrata di utilizzo dei dipendenti, da sottoporre all’assessorato regionale dell’Industria».

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