«Io non ho nessun problema a dichiararmi completamente estraneo a quanto emerso sulla stampa. Purtroppo non so dire quando ma sono certo che da questa vicenda uscirà fuori la verità ». Con queste parole, dopo un vivace dibattito consiliare, il vicesindaco Marco Fadda ha risposto alla richiesta di spiegazioni avanzata dalle opposizioni in relazione alle indagini che lo vedono coinvolto in tema di appalti. Il 17 maggio le minoranze avevano sollecitato una convocazione del Consiglio in quanto «i fatti evidenziati sulla stampa divergono o rappresentano elementi non oggetto dell'informativa» data da Fadda durante una «riunione informale» da lui stesso convocata.
«Se io fossi il sindaco – ha esordito Nino Fronteddu dopo aver letto il testo contenente la richiesta di discussione – e un mio assessore non mi desse dichiarazioni di certezza della sua estraneità , gli leverei la delega. Per noi è sufficiente una smentita, cosa che fino ad ora non c’è stata»
«È doveroso discuterne qui – ha dichiarato Lucio Carta –. Sulla stampa abbiamo letto altre cose rispetto a quanto dettoci dal vicesindaco. Si è puntato il dito accusando chi c’era prima. Una smentita ci avrebbe portato a non richiedere la convocazione consiliare».
«Abbiamo apprezzato – queste le parole di Antonio Satta – che il vicesindaco ci abbia convocato per spiegarci la situazione ma poi sono usciti alcuni articoli nei quali si parlava di un procedimento un po' più dettagliato. Si parlava dell’appalto del porto, di un prestanome di Cagliari, di uno studio tecnico di Macomer. Potevamo far finta di niente? Dovevamo stare zitti?».
Durante il suo intervento, Marco Fadda ha manifestato «stupore» per tale convocazione: «Vi ho convocati immediatamente dopo la perquisizione e ad oggi nulla è cambiato. Non ho accusato nessuno, senza accusare nessuno ho solo detto che sono stati prelevati i faldoni relativi all’appalto di Santa Lucia e all’appalto vecchio del porto». «Dal punto di vista umano – ha proseguito il vicesindaco – sono rimasto invece deluso. C’è un’indagine in corso, avrei preferito che mi chiamaste per chiedermi se ci fossero novità rispetto a quanto dettovi nella riunione. La cosa non mi è piaciuta. Siete stati uomini? Credo di no».
Concetto, quest’ultimo, ribadito dal sindaco Farris: «Io – queste le sue parole – ho chiesto scusa per come mi sono comportato la volta scorsa non accettando la vostra solidarietà , però ragazzi, bisogna essere veramente uomini a volte».
Le dichiarazioni di sindaco e vice sulle qualità umane dispiegate nella circostanza non hanno soddisfatto le minoranze che sono passate al contrattacco. Per Franca Pau la richiesta di convocazione consiliare non aveva contenuti offensivi, «diversamente non l’avrei firmata»; Nino Fronteddu ha rivendicato il «ruolo di controllo democratico» delle minoranze e la necessità della «verifica»; «Io sono un uomo – così Lucio Carta – che in passato veniva accusato in modo personale su cose che non esistevano. Ho assorbito, ho fatto finta di niente, ho fatto il signore. Questo significa essere uomini e tu, caro sindaco, non l’hai dimostrato». «Essere uomini – ha chiosato Antonio Satta – significa mantenere le posizioni fino in fondo. Abbiamo chiesto spiegazioni nei confronti di Celentano anche insieme all’attuale sindaco e altrettanto facciamo oggi. Che oggi Farris ci faccia la morale, dopo aver cavalcato ogni singolo cavillo come quello della multa per un parcheggio, è patetico».
Espressa «piena solidarietà » a nome di tutta la maggioranza da parte della capogruppo Carla Pau: «L’amministrazione è composta da persone oneste che lavorano nel rispetto della legalità ».