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Commemorazione di Dino Giacobbe a 80 anni dall'imbarco a Santa Lucia. La questione ritorna in Consiglio

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Il due settembre di ottanta anni fa, il sardista antifascista Dino Giacobbe si imbarcò da Santa Lucia per aggiungersi agli antifranchisti in armi in terra iberica.

Della sua commemorazione promossa dall'Istasac (Istituto per la Storia dell'antifascismo e dell'età contemporanea nella Sardegna centrale) se ne è discusso durante la seduta consiliare di martedì 22 a seguito della lettera di Marina Moncelsi pubblicata nelle pagine de La Nuova Sadegna lo stesso giorno.

La questione è stata sollevata anche in precedenza: il 28 giugno, durante la discussione sulla mozione di sfiducia nei confronti dell'assessora Paola Fadda, il consigliere Lucio Carta, ricordando l’impegno dell’Istasac e le lettere protocollate da Moncelsi e Aldo Borghesi, aveva chiesto spiegazioni («Dov’è il Comune?»).

Durante l'assemblea di martedì, Antonio Satta è ritornato sull'argomento: «Non date risposta scritta agli abitanti di Lupareddu che lamentano la carenza di servizi – così l’esponente di Zente Nova – e nemmeno a un istituto di ricerca che vuole commemorare una figura come quella di Giacobbe».

«Io – questa la risposta di Fadda – ho parlato direttamente con Rita Ogno, la figlia di Domenico, il pescatore che aiutò Giacobbe a partire. In Giunta avevamo pensato di mettere la targa davanti alla casa degli Ogno e non nella spiaggia elle barche, ma Rita mi ha riferito che ciò non andava bene a Moncelsi. Ne avremmo comunque riparlato a settembre e quindi non capisco la lettera dell’amica Marina: forse voleva che le dessi una risposta scritta».

«Se un istituto di ricerca scrive al Comune - questa la risposta di Satta - gli si risponde per iscritto. Questi sono rapporti istituzionali e non personali».

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