In origine fu un desiderio, quello della signorina Luisa Piras di donare alla Parrocchia una sua casetta nei pressi della Piazza della Grazie con l’obiettivo di riedificarla e metterla a disposizione di quanti si sarebbero occupati della festa.
L’incontro con Anna Sannia, che nel 2012 guidava la leva 1966 per l’organizzazione della 235ma edizione, iniziò a porre le basi per la trasformazione di questa volontà in qualcosa di più concreto.
«Insieme al mio gruppo – queste le parole di Sannia – cercammo di valutare le cose, un po’ preoccupati di dover gestire questa situazione nuova che non si sarebbe risolta certo a breve termine. Infine prendemmo la decisione. Accettammo di dare inizio a quest’opera, senza sapere ovviamente fino a che punto saremmo potuti arrivare. L’importante era iniziare. Subito consultammo il nostro nuovo parroco, Don Salvatore, il quale si mostrò con noi molto cordiale, sincero e disponibile. A questo punto Alessandro Fadda, mio coetaneo e geometra di mestiere, si assunse l’incarico, a titolo completamente gratuito e in nome della leva 1966, di progettare e seguire i lavori, rendendosi personalmente responsabile, insieme al parroco, del cantiere che si sarebbe successivamente aperto. E così inizia questa vicenda: si prepara quanto necessario per perfezionare la donazione con atto notarile, redatto a spese di signorina Luisa. Il progetto percorre le strade tortuose previste dai nostri regolamenti edilizi legati ai centri storici e, finalmente, con la Concessione Edilizia in mano, nel novembre del 2016 iniziamo a demolire i ruderi della vecchia casetta».
La leva ‘66 destinò ai lavori quanto rimase «in cassa» a seguito dell’organizzazione della festa: 11.400 euro. «Subito la leva del 1969 – ha aggunto Sannia – ci fa avere il suo contributo di 2mila euro. Finita la demolizione, si inizia subito a ricostruire. La leva del 1968 contribuisce facendosi carico delle spese dei muratori che dovranno eseguire i lavori, per un totale di circa 8.500 euro. La leva del 1965 contribuisce con quanto era rimasto loro in cassa: 300 euro. La leva del 1970 ci aiuta a finire il tetto, offre gli intonaci esterni e gli infissi in legno, per un ammontare di circa 12mila euro. E siamo arrivati al mese di settembre 2017. A nome della mia leva dico che adesso è arrivato il momento di lasciare che le leve di oggi completino l’opera. Ad oggi infatti tetto, intonaco, tinteggiatura, e infissi esterni sono finiti. Rimane da fare tutto l’interno. Questo è il compito che affidiamo alla leva del 1971, che quest’anno organizza la festa, e a tutte quelle che verranno dopo».
Ringraziati i fedales del 1965/1968/1969/1970 («senza di loro non avremo potuto raggiungere questo risultato»), la signorina Luisa («per la sua donazione e anche per averci proposto di realizzare il suo desiderio»), il parroco Don Salvatore Orunesu («per la sua preziosa collaborazione»), le leve «che verranno» («che, pian piano, concluderanno ciò che noi abbiamo iniziato»).