L’amministrazione comunale di Siniscola, con una delibera consiliare del 26 febbraio dello scorso anno, aveva approvato il proprio regolamento per l'utilizzo di 23 impianti di videosorveglianza da collocare in alcune piazze e palazzi di sua proprietà «recependo le esigenze della propria cittadinanza che richiede una maggiore sicurezza nel territorio comunale», con gli obiettivi di tutelare il patrimonio da atti vandalici e prevenire/reprimere condotte allarmanti.
In questi giorni si sta ultimando l'installazione (negli edifici pubblici), che comunque si inserisce in un piano generale di monitoraggio. Gli impianti si sommano infatti alle cinque videocamere posizionate (nelle località S'alapattu, S'ena e sa chitta, Berchida, nell'incrocio per Olbia e nella zona industriale) contro l'abbandono dei rifiuti e alle sei mobili affidate a barracelli e vigili urbani.
Inoltre Siniscola - come affermato dal primo cittadino Rocco Celentano - è il Comune capofila di un progetto sovracomunale (che coinvolge anche Lodè, Torpè e Posada) per un sistema di monitoraggio centralizzato «anche per venire incontro ai commercianti».
Tra i cittadini, si trovino essi in strada o su facebook, la discussione non manca: c'è infatti chi è favorevole alla videosorveglianza e chi, contrario,esprime disappunto alludendo a uno scenario da Grande fratello e invocando la necessità di prevenire condotte criminose con espedienti diversi dalla telesorveglianza. Non mancano infatti proposte alternative quali la creazione di opportunità culturali, lavorative e sociali finalizzate ad allontanare i giovani da certe tendenze.
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