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Posada: Comitato e Amministrazione uniti contro i disagi a tre mesi dall'alluvione

Alla manifestazione odierna i rappresentanti istituzionali dei comuni di Siniscola, Torpè, Lodè, Irgoli, Lula, Orosei, Onani e i ragazzi delle scuole

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POSADA. Si è tenuta questa mattina la manifestazione indetta dal comitato cittadino per protestare contro i disagi che, a tre mesi dall'alluvione, continuano a permanere. A fronte di una folta presenza di cittadini posadini e dei comuni limitrofi, dei rappresentanti istituzionali dei comuni di Siniscola, Torpè, Lodè, Irgoli, Lula, Orosei e Onani, ma anche dei ragazzi delle scuole, sono stati elencati i problemi che affliggono una comunità che in 10 anni è stata colpita da ben cinque eventi simili. Hanno preso la parola solo gli esponenti della società civile e delle parti sociali.
Ha esordito Mirko Murgia, a nome del comitato ma anche in rappresentanza della Confapi: «Questa non è una sommossa popolare, ma è la piazza che parla, il posto migliore per esprimere il proprio dissenso». Dopo aver ricordato i danni (quantificati oltre il milione di euro) e le diverse aziende agricole e agroalimentari colpite (oltre quaranta), Murgia ha fatto appello alle istituzioni (ringraziando il sindaco Roberto Tola per la sua sintonia con il comitato) e all'Anas affinché i posadini, e non solo, possano ripercorrere la strada statale 125.
Se Agostino Cicalò della Confcommercio ha rimarcato il proprio impegno affinché si chiudano celermente le pratiche per i contributi post alluvione, Roberto Bormioli della Confindustria ha messo in guardia dalla «politica degli annunci»: «non basta stanziare soldi e nominare commissari, si deve evitare che si ripeta lo scenario di Capoterra e Villagrande. Ci vogliono i fatti».
Michele Fele della Cisl (ma anche a nome di Cgil e Uil) ha salutato la creazione del comitato e ha proposto di «fare rete tra comuni e regione per rivendicare le proprie ragioni di fronte a un governo inadempiente».
Nelle conclusioni del primo cittadino Roberto Tola il pensiero a quanti hanno una attività produttiva non iscritta alla Camera di commercio: «Queste persone, ad ora, non avranno un contributo e, nonostante con il sindaco di Torpè abbiamo immediatamente posto la questione, non abbiamo ancora avuto risposte in merito». Ma anche lo stato dell'arte che convive con un sentimento di paura permanente: «se nel 2006 è andato distrutto l'argine sinistro del fiume, nel 2009 è crollato il ponte di Lucchette. I lavori per ripristinare l'argine sono iniziati solo l'anno scorso e il ponte verrà collaudato il 18 febbraio dopo quattro anni e mezzo dall'evento. Non possiamo permetterci di aspettare altrettanto tempo per riavere aperta la 125 che è la porta di ingresso e di uscita del paese». Tola ha illustrato le conseguenze di questa chiusura: «Posada è diventato un paese fantasma, non passano più i pullman e se la situazione permane la stagione estiva sarà compromessa». Al noto isolamento degli abitanti della frazione di Sas Murtas si somma quindi l'isolamento della parte nord di Posada «che rappresenta il 40% del centro abitato». «L'Anas – ha concluso ricordando l'impegno dell'azienda che gestisce la rete stradale – ha messo questo intervento tra i primi sette prioritari, i lavori saranno appaltati subito e entro tre mesi dovremmo riavere la strada. Ma conosciamo i tempi della burocrazia e la possibilità di sofferenza delle imprese. Vigileremo e siamo pronti ad azioni eclatanti».

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