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"Una campura de bisos e trampas", il nuovo libro di Vittorio Sella

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«Unu contu pro contrariare s’abba de s’irmenticu chi punnat a cucuzare, in sa Sardigna de custos tempos, una trassa a cuncordu chi sa casta de sos favoritores e ghetat sas gurpas supra sas palas debiles de sos disamparatos in sas biddas mori mori».

Vittorio Sella ha aperto con queste parole l’opera “Una campura de bisos e trampas”. Il romanzo, edito da Papiros, vede protagonista Maria Bonaria, nata e cresciuta nell’immaginario paese di Dure e poi «disterrata in Torino», ma sempre «amantiosa de sas pinturas».

Sella aveva già scritto di questa figura femminile («Una donna moderna - la definì - della Sardegna moderna lontana dalle descrizioni di certa editoria non aderente alla realtà») in occasione della quattordicesima e della quindicesima edizione del Premio Letterario intitolato al rivoluzionario sardo Antonio Gramsci.

Ma già allora l’autore parlò dei propri racconti (premiati dalla giuria entrambe le volte), come di un qualcosa che sarebbe comparso in una narrazione più grande. Le "tribulias” notturne di Maria Bonaria aprono infatti il lavoro di Sella.

La protagonista, rientrata in paese per la festa di San Giorgio, soffre da subito «una imberghita a su coro» non appena si accorge che nella chiesa non ci sono più gli affreschi che lei ricordava fin da bambina. Nella sua immaginazione, il santo guerriero aveva sconfitto il drago che aveva strappato la madre alla vita. Il volume prosegue con i tragitti della donna: dapprima con «su postale paratu onzi ortaedie pro tzucare a su portu de Terranova», successivamente con «sa nae» verso il continente.

Sella, nato a Bitti nel 1947, vive da tempo a Siniscola dove ha lavorato come Professore nelle scuole medie. Penna del periodico Sa Sardigna e del quotidiano L'Unione sarda, ha raccontato le cronache degli scorsi decenni dedicandosi anche alle monografie pubblicate nella sua rivista "Nova connoschentzia". Nel 1998 ha pubblicato un volume su "I moti di Siniscola nella crisi sarda del 1906".

Sul fronte poetico vanta diverse vittorie nei concorsi letterari di Ozieri, Dorgali, Ittiri, Ittireddu, Iglesias, Uta, Bortigali, Desulo, Sedilo, Sassari e Trinità d'Agultu. Nel 2006 ha dato alle stampe un libro "Dal cuore delle alture - poesie in doppia lingua".

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