È fissata per giovedì 5 luglio, alle 19.00, una nuova seduta del Consiglio comunale siniscolese. Gli eletti dovranno affrontare le questioni relative al porto di La Caletta originariamente previste nell’incontro precedente e poi rinviate dato il protrarsi della discussione.
Oltre all'analisi della gestione, per l’anno 2017, si parlerà anche delle modifiche al Regolamento e del progetto preliminare di adeguamento della struttura come da Piano di rilancio del Nuorese.
In agenda altri quattro punti: una variazione al Bilancio di previsione 2018-20; la verifica della coerenza di due schede progettuali all’interno del Piano particolareggiato del Centro storico; una sentenza della Corte d’Appello relativa al riconoscimento di un debito fuori Bilancio; la risposta alle interrogazioni delle minoranze.
Interrogazioni che, durante il Consiglio del 21 luglio, hanno aperto i lavori toccando differenti tematiche. Una di queste, sollevata da Nino Fronteddu, riguardava i parcheggi a pagamento sul litorale.
La questione è nata dalla comparazione tra i contenuti della delibera di giunta del 10 gennaio e l'avviso agli utenti del 20 giugno emanato dal responsabile del servizio vigilanza.
Nel primo documento si legge che «i pass verranno rilasciati a partire dal 1 giugno 2018 presso gli uffici dell'area di Vigilanza del Comune di Siniscola». Indicato anche lo sconto del 40 per cento per i non residenti proprietari di seconde case nelle zone 1 e 2, con il requisito del pagamento Imu e Tari «da comprovare».
Nel recente avviso, invece, è indicato che il contrassegno sarà rilasciato dal concessionario. Ma oltre a tale discrepanza, Fronteddu ha chiesto se anche i residenti (ai quali si chiede la corresponsione di un solo euro giornaliero per la sosta sul litorale) dovranno comprovare il pagamento delle imposte citate.
Oltre a ciò, Fronteddu ha anche sollevato la questione dei dati sensibili dei contribuenti in quanto «le ditte concessionarie dovranno interfacciarsi con l'ufficio Tributi».
La risposta della Giunta Farris è arrivata nei giorni scorsi attraverso un comunicato stampa. «L'amministrazione – si legge nella nota che conferma il rilascio dei tagliandi da parte delle ditte concessionarie – ha modificato le modalità gestionali dopo aver riscontrato che la vecchia impostazione stava creando problemi ai cittadini che si vedevano costretti a fare più passaggi all’interno degli uffici comunali per poi tornare dal concessionario per il rilascio del contrassegno».
Le tessere, come confermato dall'assessora del Bilancio Paola Pipere, verranno distribuite nei seguenti punti (per residenti e non): presso l’ufficio parcheggi di via Gramsci e nell’area Granirò (in riferimento alle aree gestite da Ampere); a Bèrchida (Rian); presso la rotonda di Capo Comino (Sulcis).
«Per quanto riguarda la tutela della privacy – prosegue la nota – si precisa che il concessionario di un pubblico servizio è tenuto ad operare in base alle regole dettate dal codice di protezione dei dati personali e dal Gdpr. Per il garante per la protezione dei dati personali, il concessionario di un pubblico servizio è collaboratore esterno del soggetto pubblico qualora coadiuvi l’amministrazione, in tal caso il concessionario è parte sostanziale della struttura pubblica e soggiace al particolare regime previsto per le amministrazioni».
Durante la seduta del 21 giugno, le parti si sono scontrate essenzialmente su due punti: l’approvazione del rendiconto 2017 e la cessione dell’area da destinare alla nuova caserma della polizia di Stato (il commissariato è attualmente a Posada).
Sul primo punto, al 31 dicembre, risulta un avanzo di amministrazione di 8.950.404,10 euro (3.189.678,57 accantonati e 2.054.454,75 vincolati). Diverse le tematiche affrontate in relazione al rendiconto: dai beni comunali all'evasione, dall'area Mab Unesco alla gestione dell'acqua.
Circa la caserma, i diversi interventi susseguitisi hanno mostrato, da ambo le parti, il disappunto circa la cessione a titolo gratuito nonostante un valore economico attestato oltre le 600mila euro.
Fin dall’introduzione del punto in agenda, il presidente del Consiglio Luigi Flori ha posto sul tavolo l’assenza di alternative: «La questione – queste le sue parole – risale al 2002, quando venne individuata l’area. Se all’epoca si fosse optato per una giusta valutazione del terreno, oggi non saremmo costretti a tale opzione».
Opposizioni all’attacco con Carta («Ricorrerò alla Corte dei Conti, quelle somme le avete utilizzate per chiudere il Bilancio») e Satta («Io bloccherei la procedura»). Duro scontro tra il sindaco Farris e Fronteddu: «Sbaglio – il primo – o nel 2002 c’eri tu in Giunta?»; «La delibera di allora – il secondo – individua solo l’area, voi oggi state scegliendo di regalarla al Demanio».
Esclusa, come ribadito da Flori, l’opzione del diritto di superficie in quanto il fabbricato è realizzato con fondi stanziati dallo Stato. Qualora non dovesse più essere utilizzato dalla Polizia, il caseggiato passerebbe alla Regione.
Nei giorni scorsi, la Giunta ha prodotto un successivo comunicato sulla questione.