Partecipa a SiniscolaNotizie.net

Sei già registrato? Accedi

Password dimenticata? Recuperala

Sangue bianco sulla 131. La rabbia dei pastori siniscolesi

Condividi su:

Rabbia, ma anche consapevolezza di essere il motore di una protesta imbastita per dare valore al lavoro delle campagne e un giusto prezzo al frutto di quel lavoro: il latte. Sessanta centesimi al litro. È questa la cifra che non tiene conto di una verità che sta alla base di un fondamentale principio economico: i pastori sardi non sono soltanto i fornitori della materia prima, ma anche i detentori degli imprescindibili mezzi di produzione. E anche di riproduzione. Eppure vivono la precarietà di chi trae scarso guadagno a fronte dei costi da sostenere e che non mettono certo buonumore.

«Viviamo un ricatto - ha affermato un pastore tra i diversi che questa mattina hanno animato una protesta che dal bivio della zona industriale si è spostata nella 131 in direzione Nuoro -. Ma anche gli operai dei caseifici sono sotto ricatto, temono di perdere il posto di lavoro». «Stiamo soffrendo - ha aggiunto un altro allevatore - e solo noi sappiamo cosa significhi versare in terra il frutto del nostro lavoro». La protesta coinvolge ormai tutta l'isola compattando la categoria.

La concezione dell'industriale della trasformazione come controparte è netta. «Tanto più se questi signori ci beffano facendo arrivare il latte dalla Bulgaria - ha aggiunto un pastore -. Il prezzo lo fa il mercato, ma chie nd'est su mercato? Issos sunt. E la politica da che parte sta?».

I social network sono invasi dai video con i rubinetti aperti. Anche Siniscola ha dato il suo sofferto contributo facendo capire che il sangue può essere anche bianco. E lo ha fatto anche questa mattina, rovesciando il latte su un tratto della 131.

Condividi su:

Seguici su Facebook