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Pastori in lotta, la solidarietà delle attività commerciali, dei lavoratori, delle scuole, del sindaco e delle opposizioni

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Fino ad ora sono state tre le azioni dimostrative collettive dei pastori siniscolesi: il blocco della 131; il presidio di ieri mattina in piazza mercato; l’inizio della campagna astensionista in vista delle elezioni regionali.

La lotta per il giusto prezzo del latte, attualmente pagato a 60 centesimi a litro, si svolge in un’arena nella quale le forze industriali chiamate in causa sciorinano dati e concetti per giustificare le cifre fissate: eccedenze, prezzi di altre nazioni, mancata diversificazione del prodotto etc.

Anche i pastori siniscolesi, dal canto loro, ribadiscono quelli che sono i costi sostenuti per la produzione del latte: mangimi, detersivi, carburante, corrente, burocrazia. Spese che non possono essere coperte. La popolazione locale, consapevole di una crisi dagli effetti sottovalutati da troppo tempo, si sta muovendo per dare la massima solidarietà a una componente vitale della propria comunità.

Mercoledì è atteso un nuovo appuntamento sulla 131, all’altezza del bivio di Lula. In occasione di tale data, diverse attività siniscolesi stanno annunciando una serrata per dimostrare la propria vicinanza. Alcuni bar si rifiuteranno di servire al bancone prodotti con latte o derivati.

Ma le adesioni non crescono soltanto tra le attività private: al presidio di mercoledì parteciperano anche delegazioni di lavoratori dipendenti, come i forestali del cantiere Berchida-Montalbo.

Coinvolte anche le scuole: stamane alcuni docenti hanno impiegato la propria ora a disposizione per spiegare ai ragazzi siniscolesi quanto sta accadendo.

Il docente Augusto Secchi, attraverso una lettera aperta, ha contestato la logica mercatista: «Seguendo a puntiglio questa logica controllata dai padroni del vapore - ha affermato - si può arrivare a giustificare tutto, persino l’oscenità di pagare un litro di latte ancora meno dei miseri sessanta centesimi. Non si può pagare un litro di latte, frutto del lavoro, quanto un litro d’acqua. È una logica che ho imparato anch’io, ascoltando i figli dei pastori. E che potrebbero imparare anche i padroni del vapore, se si soffermassero ad ascoltare le loro storie».

Leggi la lettera integrale

Solidarietà anche dall’amministrazione comunale. Questa mattina i pastori si sono incontrati in sala consiliare con il primo cittadino Gian Luigi Farris. Il sindaco ha voluto spiegare la sua posizione a seguito dei fatti di giovedì mattina sulla 131. Nella mattinata di ieri è stato detto che il sindaco «ci ha invitato a sgomberare la superstrada». «Volevo solo tutelarli - ha affermato Farris, raggiunto telefonicamente - affinché si evitassero ripercussioni nei loro confronti».

Farris, che ha annunciato la sua presenza alla manifestazione di mercoledì, sostiene che «per far fronte a questa situazione, le istituzioni preposte» si devono impegnare «a dare incentivi per ovviare al sistema perverso delle grandi centrali di lavorazione e di distribuzione per il quale il latte viene pagato al di sotto del costo di produzione».

Leggi il comunicato integrale

Solidali anche le forze di opposizione, che però chiamano in causa l’esecutivo in tema di blue tongue: «Nel Consiglio comunale del 17 gennaio scorso abbiamo evidenziato la necessità rivendicata dai pastori di versargli gli indennizzi già a disposizione del comune. Ad oggi ancora non hanno ricevuto niente. Chiediamo dunque al sindaco Farris e all’assessore dell’Agricoltura Bellu, come mai a metà febbraio queste risorse giacciano ancora nelle casse comunali e non vengano versate ai pastori conoscendo le già tante problematiche che stanno affrontare».

Leggi la nota integrale

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