Partecipa a SiniscolaNotizie.net

Sei già registrato? Accedi

Password dimenticata? Recuperala

Rilasciato il visto di coerenza del PUC

Condividi su:

Con il “Visto di Coerenza” del PUC arrivato il 7 luglio si aggiunge un nuovo tassello (mancano eventuali prescrizioni) verso la presa d'atto dello stesso in Consiglio comunale e la sua operatività con la pubblicazione nel Buras. Celentano afferma che «lo strumento del Piano urbanistico contiene al suo interno le volumetrie insediabili ma in via particolare le strategie di sviluppo mediante “Progetti Guida” che riguardano la riqualificazione del Canale Vivarelli, dell’area portuale, del lungomare di la Caletta finalizzata alla tutela dell’area umida trasformandolo in isola pedonale, lo studio particolareggiato delle zone B e dei Piani di risanamento urbanistico». Per quanto riguarda la questione idrogeologica è previsto «uno studio dettagliato dell’intero reticolo idrografico e dei versanti franosi che mirano a mitigare il rischio e di conseguenza a tutelare l’incolumità delle persone». Definite anche «le linee guida e le condizioni di tutela del patrimonio storico - culturale di Siniscola» attraverso «il processo di copianificazione». Secondo il Sindaco «Tutto questo costituisce una pianificazione mirata per la tutela del territorio senza rigidità, ma nel contempo assume una grande valenza per lo sviluppo del settore turistico.  Il PUC conferisce ai settori portanti dell’economia di Siniscola un forte impulso alla ripresa della attività edilizie, al settore turistico,e all’ambiente, generando di conseguenza una crescita per l’occupazione e la nascita di piccole imprese». Nel dettaglio, il PUC individua una popolazione insediabile di 14 mila abitanti per il prossimo ventennio (circa 100 unità annue) e una popolazione turistica insediabile di circa 7.500 unità. Nel frattempo Zente Nova ha rimarcato le proprie perplessità definendo, in un comunicato, il Piano urbanistico comunale uno strumento che «risponde solo ai bisogni particolari del mercato, di chi possiede terreni e capitali da investire, e con la crisi che attanaglia tutto il territorio, il suo saccheggio sarà ad opera di investitori di fuori e solo a vantaggio di coloro cui questo PUC ha concesso volumetrie su volumetrie circoscritte a pochi eletti». Per il gruppo di opposizione «il PUC va totalmente rimodulato: meno opere monumentali (tipo megalberghi e concentrati volumetrico-speculativi) che tendono a snaturare i luoghi originari e più recuperi e ampliamenti nei centri urbani esistenti, a partire dal centro storico; più verde e più spazi abitativi sostenibili ed integrati connessi; più case popolari per i meno abbienti e i giovani; più vivibilità urbana ed extraurbana, dotando i nostri centri e le nostre coste dei servizi essenziali per residenti e turisti; più sviluppo nella direzione dell’albergo diffuso».

Condividi su:

Seguici su Facebook