Partecipa a SiniscolaNotizie.net

Sei già registrato? Accedi

Password dimenticata? Recuperala

Le ragazze del Gruppo Folk "La Caletta": «Ferite per ingiusto e irregolare trattamento riservatoci dall'Amministrazione. Rinunciamo ad allestire punto ristoro»

Condividi su:

Riceviamo e pubblichiamo il comunicato inviatoci dal Gruppo Folk "La Caletta":

 

INGIUSTIZIA E' FATTA ! Il 27 Gennaio 2015 il Gruppo Folk "La Caletta" (associazione no profit regolarmente registrata all'albo comunale delle associazioni, che non prende nessun contributo o sovvenzione comunale) inoltra al preposto ufficio comunale di Siniscola la richiesta, regolarmente protocollata, per l'allestimento di un punto ristoro per autofinanziamento da realizzarsi a La Caletta in occasione della sfilata dei carri allegorici del Carnevale, in programma il 22 Febbraio. La polizia municipale ci comunica che essendo la nostra l'unica domanda pervenuta, avevamo la possibilità di scegliere la postazione da occupare. Ci vengono pertanto indicate due opzioni: la zona del porto e l'area antistante la gioielleria "Caprice" (nei pressi dell'ingresso del ristorante “ll Ghiottone”), su cui ricade la nostra scelta. Ottenuta l'autorizzazione verbale della polizia locale e in attesa dell'imminente conferma scritta, iniziamo a investire denaro, tempo e impegno nell'organizzazione del nostro chiosco al fine di offrire il miglior servizio possibile. Con l'avvicinarsi dell'evento, decidiamo inoltre di pubblicizzare al meglio l' iniziativa sponsorizzandola in rete. Arriviamo così alla seconda settimana di Febbraio quando, un membro del nostro gruppo viene contattato telefonicamente da un responsabile del Comitato preposto all'organizzazione della festa in onore di Nostra Signora di Fatima, il quale, manifestando il proprio disappunto per la nostra iniziativa, afferma che la presenza del nostro punto ristoro avrebbe certamente diminuito l'introito economico del chiosco che il Comitato si apprestava a organizzare in quella stessa zona e con l'invito a "Non pestarsi vicendevolmente i piedi" (cit.) terminava la sua telefonata. Avendo per prime presentato regolare richiesta per l'allestimento del chiosco in quell'area, decidiamo di portare avanti il nostro progetto e torniamo presso il comando dei vigili urbani dove ci viene ribadita la nostra assegnazione. Contattato telefonicamente il responsabile del comitato di cui sopra, confermiamo quindi la nostra presenza e auguriamo loro buon lavoro. Mercoledi 18 Febbraio un rappresentante del nostro gruppo viene convocato con urgenza presso il comando dei vigili urbani dove le viene comunicato che per SCELTE POLITICHE dell'amministrazione comunale di Siniscola e specificatamente del Sindaco e dell'assessore competente, non potremmo più allestire il punto ristoro nel posto che ci era stato regolarmente assegnato. Veniamo inoltre invitate a sistemarci lontano da quello stesso punto. Ferite per l'ingiusto e irregolare trattamento riservato, le ragazze del Gruppo Folk la Caletta desiderano esprimere tutto il proprio rammarico e rinunciano definitivamente ad allestire il punto ristoro. Non capiamo come l'allestimento di un chiosco possa dipendere da una SCELTA POLITICA . Ci sentiamo fortemente deluse e in qualche maniera boicottate da comportamenti di questo tipo che dovrebbero invece essere resi chiari da parte degli enti preposti per evitare che vi siano acredini e discussioni di bassa lega tra persone e soggetti che nutrono delle aspettative conformi a quanto disposto dai regolamenti prestabiliti, senza che questi cambino all'improvviso in base a simpatie e convenienze di alcuni. Riteniamo inoltre che il ritardo e l'inettitudine di poter programmare per tempo le varie concessioni che vengono date per appuntamenti che si ripetono ciclicamente denoti un'incapacità di fondo da parte di chi tale compito deve assolvere per evitare che il confronto sia lasciato ai privati affinchè questi non siano portati alla ricerca di una soluzione che passi tramite telefonate compiacenti in perfetto stile corporativistico. Tale riflessione e disappunto proietta il pensiero al di là di quanto realmente accade in vicende di questo genere, vale a dire chiedersi quanto un soggetto possa confidare nelle istituzioni preposte alla conservazione e alla promozione di iniziative che dovrebbero collocarsi all'interno di un criterio di giustizia ed equità secondo quanto una società consorziata richiede e basa i suoi fondamenti. Di certo questo disguido non rovina nessuno , questo sia chiaro, se non la fiducia a che con tali atteggiamenti si possa realmente parlare di un cambiamento di una comunità che è prossima al collasso, tanto più quando altri soggetti ben interpretano tale modus operandi e avvalorano la tesi che una telefonata possa realmente cambiare la vita. Questi i fatti così come accaduti che per molti potrebbero apparire come normali racchiusi nell''abusata espressione «funziona così !», ma è proprio questa normalità che accresce tutto il nostro sdegno.

Il Gruppo Folk "La Caletta"

Condividi su:

Seguici su Facebook