Il mondo delle campagne è in ginocchio: anche il 2015 è terminato senza l'arrivo dei premi comunitari. Un appuntamento quello di fine anno che rimane una chimera per le migliaia di aziende agricole che hanno atteso ancora una volta invano l'arrivo di diverse decine di milioni di euro delle misure del piano di sviluppo rurale ed il premio unico.
“In questo modo non si può andare avanti – afferma sdegnato il presidente di Coldiretti Sardegna Battista Cualbu -. Il 2015 è andato via senza che siano arrivati decine di milioni di euro del premio unico e del Psr. L'inaffidabilità è nemica dell'impresa. E' deleterio mettere a bilancio dei soldi che poi non arrivano. E' davvero peggio di non averne, anche perchè sono perlopiù abbinati a misure in cui si sono effettuate delle spese, spesso anche importanti”.
“E' giunto il tempo di porre fine a questa incertezza – alza la voce il presidente della Coldiretti – perchè ne va di mezzo il futuro delle aziende stesse. E' molesto e vergognoso trasformare dei premi in un'agonia, creare dei problemi anche laddove si utilizzano strumenti nati per risolverne”.
“Ormai il ritardo non è più l'eccezione ma la normalità – attacca anche il direttore di Coldiretti Sardegna Luca Saba -. E' indecente lasciare le aziende nell'incertezza. Per molti il salto di quest'altro appuntamento rischia di diventare letale. Contavano nell'arrivo dei soldi per saldare alcuni debiti, normali nelle imprese, e per finanziare l'avvio della nuova stagione. Si ritrovano ancora una volta lasciati nell'indifferenza, senza risposte e senza certezza sulla liquidazione mentre dall'altra i creditori e le banche non danno tregua, costringendoli sempre più spesso a compromettere il futuro delle aziende, anche di quelle solide”.
“E' chiaro che non si può continuare a percorrere questa strada se si crede in questo settore e gli si vuole riconoscere la dignità che merita – aggiungono presidente e direttore che rivolti alla Regione consigliano - d'ora in poi ad impegnarci dobbiamo essere tutti affinchè siano rispettati i tempi nell'erogazione dei fondi, dando la possibilità, al comparto che meglio di tutti ha resistito alla crisi e che per primo comincia a dare segnali di risveglio, di poter programmare con più sicurezza il proprio lavoro”.