Il gruppo Zente Nova / Unione per Siniscola è ritornato sul tema innescato dal video ripreso a Predappio a seguito delle dichiarazioni di Orgoglio Siniscola. «Dopo aver letto il loro comunicato – è quanto si legge nella nota del gruppo di opposizione – prendiamo atto di una cosa: che non una volta la maggioranza Farris ha preso le distanze da quelle affermazioni, non una volta ha condannato ogni forma di fascismo, non una volta ha scritto scusate è stato un errore».
Dopo aver affermato che «i valori che uno si porta dentro, si riflettono fuori, nelle condotte e nella scelte di tutti i giorni, anche nell'amministrazione del quotidiano», il gruppo di minoranza ha inoltrato un messaggio «a quei siniscolesi, e non, che in questi giorni hanno sminuito la portata degli eventi»: «A chi dà per scontata la libertà della quale fruiscono – prosegue la nota - ricordiamo il sacrificio di tanti uomini e donne della Resistenza, partigiani e partigiane, che hanno combattuto assieme per riconquistare la libertà per tutti: per chi c'era, per chi non c'era e anche per chi era contro; a chi riconduce la Resistenza ad una guerra tra bande dove, a detta loro, buoni e cattivi stavano da entrambe le parti, ricordiamo la frase di Calvino: "Dietro il milite delle Brigate nere più onesto, più in buonafede, più idealista, c’erano i rastrellamenti, le operazioni di sterminio, le camere di tortura, le deportazioni e l’Olocausto. Dietro il partigiano più ignavo, più ladro, più spietato, c’era la lotta per una società pacifica e democratica, ragionevolmente giusta, se non proprio giusta in senso assoluto"».
Per Zente Nova / UpS «bisogna educare ed educarsi alla libertà, alla giustizia, al rispetto dell'altro, alla solidarietà, non all'indifferenza più o meno consapevole che liquida la faccenda come si trattasse di semplici opinioni, perché ci sono problemi più importanti di cui discutere. C’è forse qualcosa di più importante della cultura della democrazia? Quelle affermazioni, magari, fatte con la stessa leggerezza con cui le assolvete, rischiano di diventare il pane quotidiano di una società di egoismi».
L’antifascismo - per il gruppo di minoranza - è il «valore unificante delle diversità presenti nella società: la Costituzione nata dalla Resistenza, repubblicana e antifascista, scritta dai comunisti, dai democristiani, dai socialisti, dagli azionisti, dai liberali e dai repubblicani, è un grande compromesso tra forze politiche e culture diverse, una sintesi che ruota intorno a pochi, ma chiari principi: la democrazia, la libertà, l’uguaglianza. E cosa si intende per Antifascismo, se non l’affermazione di quei tre semplici principi negati per vent’anni da una dittatura feroce».
Quanto all'invito di Orgoglio Siniscola rivolto alle opposizioni, il gruppo di Satta e Fronteddu ha proposto alla Giunta «di incominciare a lavorare per il paese, visto che ad oggi dopo quattro mesi non ha fatto nulla, magari a partire dalla pulizia e dal decoro di strade e piazze il cui stato di abbandono è palese».
Sulla questione è intervenuta anche la sezione “Luigi Oggiano” del Psd'Az. «Non sappiamo – questo l'inizio del documento dei “quattro mori” siniscolesi - se nella fattispecie è ravvisabile l’apologia di fascismo, ma sono da condividere pienamente le richieste di spiegazione da effettuarsi in Consiglio comunale espresse dalla minoranza consiliare. Si tratta di fatti di non trascurabile importanza, espressi dal sindaco, dal presidente del Consiglio comunale e dall’assessora della Cultura, e suscettibili di critica e di discussione politica per il ruolo istituzionale che le persone interessate occupano. Un ruolo che richiederebbe comportamenti rispettosi e di esaltazione di quei valori democratici espressi con chiarezza nello statuto del Comune e nella Costituzione italiana e che andrebbero sempre richiamati come principi ispiratori nella programmazione amministrativa, oltre che nelle azioni quotidiane».
Per i sardisti «sarebbe necessario trovare sempre forme di condivisione tra forze politiche, ma in questo caso, obiettivamente, anche davanti a un momento di grave crisi sociale, chiediamo ai nostri amministratori un profilo più serio e impegnato e non futilmente assorto nei social network, in superficiali e anacronistiche esaltazioni del fascismo storico».
In difesa degli esponenti delle minoranze è intervenuto anche Gian Pietro Gusai, candidato alla carica di sindaco con la lista Identità e rinnovamento: «Ricordiamo – queste le sue parole - che il ruolo del consigliere di opposizione è importante quanto quello della maggioranza. Chiunque sieda nei tavoli della minoranza ha il compito di vigilare sull’operato, sulla coerenza e sull'impegno di ciò che dice e fa chi amministra, dare suggerimenti e anche aiuti, se necessario, nell’interesse della collettività seppur privo di potere decisionale. Questo atteggiamento di chi amministra, che vorrebbe un gruppo di minoranza passivo, che guarda alla finestra, senza proferire, non ci appartiene. Sarebbe bello se fosse la stessa maggioranza a chiedere le dimissioni dei suoi esponenti responsabili di simili gesta. Auspichiamo un passo indietro, che sarà un grosso passo avanti nella democrazia che certamente si scoprirà proficuo augurandoci la fine di velenose e inconcludenti scuse».