Gigi Riva, l'indimenticabile “Rombo di tuono” che condusse il Cagliari alla conquista dello scudetto nella stagione 1969/70, compie oggi 71 anni.
La Sardegna e gli estimatori del calcio più autentico e popolare sono in festa. Perché sì, lui è un uomo di popolo, un uomo del popolo sardo nonostante la sua terra natia sia quella italiana.
«La Sardegna – queste le sue parole – mi aveva fatto uomo, ormai era la mia terra, ci ero arrivato a 18 anni. All'epoca ci sbattevano i militari puniti. Ci chiamavano pastori o banditi, oggi si scazzottano per fare le vacanze qua. Avevo 23 anni, la grande Juve voleva coprirmi di soldi, io volevo lo scudetto per la mia terra. Ce l'abbiamo fatta, noi banditi e pastori».
Lo festeggia anche il Cagliari club Baronia Rossoblu. Secondo Graziano Bellu, dirigente del club, «fargli il classico augurio “a chent'annos” è poca cosa, visto tutto quello che ha fatto per il calcio, per lo sport, per il Cagliari e per tutti i sardi. È il classico esempio del campione che si lega indissolubilmente alla sua terra. Contiamo di vederlo oggi allo stadio, sarebbe una cosa bellissima».
«Se lo dovessi vedere di persona – ha aggiunto Claudio Roccia, un altro dirigente del club – gli direi che è più sardo di tutti i sardi e che con lo sport ha contribuito all'identità nazionale della Sardegna. Ha dato a molta gente spirito di corpo e spina dorsale che non avevano. Io gli dedicherei un paese, non una piazza. Ha molto rispetto per la Sardegna, per il popolo sardo e per l'ambiente. Ricordo quando disse a Briatore che il mare sardo non era a sua disposizione».