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I cittadini e le cittadine occupanti: «basta con i bei discorsi! Cos'altro dobbiamo fare affinché voi prendiate le decisioni opportune?»

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Pubblichiamo il comunicato redatto e approvato nella giornata di ieri dai cittadini e dalle cittadine occupanti l'aula consiliare e letto nella mattinata odierna.

Caro sindaco, tutti appassionatamente insieme, spinti dalle proteste numerose e accalorate, siete convenuti a promesse che tanto sapevate già che non avreste potuto mantenere. Di fatto è inaccettabile che un sindaco illuda i suoi cittadini per l'ennesima volta. Lei, sindaco, sa perfettamente che ha posto un cappio al collo a tanti lavoratori, produttori e padri di famiglia, però insiste a vendere fumo! Troppe volte abbiamo sentito: "stiamo valutando soluzioni in merito, a breve vi darò notizie!". Se tutto questo tempo impiegato a trovare soluzioni l'aveste impiegato al momento di mandare in porto un servizio così vergognosamente inaccettabile, a quest'ora non staremmo versando lacrime di sangue. Mentre trascorre il tempo e voi state a meditare non mollate intanto la presa e non sappiamo per quali interessi. Sono passati ormai già tre mesi e le nostre grida, il nostro dissenso e la nostra esasperazione non hanno smosso i vostri animi induriti dalla gestione di un potere che certamente non vi darà gloria. "Como bastat" non è uno slogan ma è diventato una bandiera che sventoleremo sotto i vostri occhi finché non imboccherete la strada giusta che porti fuori il nostro paese dalla disperazione in cui Lei l'ha cacciato. Le promesse vanno bene in campagna elettorale ma non tollereremo che il metodo venga ancora ripetuto in futuro. Operare in politica significa produrre frutti concreti, avete abusato troppo della nostra pazienza. Nessuno si permetta ancora di dire che il popolo è contento di sentire i "bei discorsi". Se questo pensiero passa per la mente di qualche componente della maggioranza, sappia, costei, che è fuori strada e che non ha capito niente. La gente non si accontenta di belle parole. Vuole fatti. Sembra incredibile che lei, sindaco (e anche la maggioranza che la sostiene), non si renda conto dove siamo giunti. Non si può far finta di non avere capito, non si può far finta di non aver sentito: la gente non è che non vuole pagare, la gente non può pagare! Cosa si aspetta? Un fatto eclatante? Che il tale o il tal altro si uccida per la vergogna di essere caduto nell'estrema povertà? Volete che qualcuno di noi si dia fuoco davanti alla casa comunale? Dite cosa dobbiamo fare ancora perché voi prendiate le decisioni opportune? Non ci prenda in giro, caro sindaco, dicendo che sta lavorando per i cittadini o che sta dalla parte dei cittadini. Forse lei si sta adoperando per occupare un posto nella storia come qualcuno di vecchia memoria. Le è stato affidato un paese sereno che aveva la voglia di un riscatto morale, sociale, culturale ed economico e voi con le vostre scelte scellerate lo avete annientato, ci avete tarpato le ali. A lei è vero che bisogna consegnare una medaglia, ma non al valore civile bensì al disonore per il suo modo incoerente e sconclusionato di governare.

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