È nato il “Comitato pro acqua di Locoli”, composto dal presidente Paolo Carzedda e da altri sette membri (Gino Goddi, Lucio Nieddu, Giovanna Lucia Fadda, Juri Matzuzzi, Gabriele Puddu, Carlo Spanu e Sandra Carru).
«Siniscolesi – è quanto si legge nel loro comunicato ufficiale – è arrivato il momento di unirsi per combattere la continua emergenza idrico-potabile causata dallo stato di non potabilità dell'acqua. Lo stato di non efficienza degli impianti di potabilizazione e le gravi problematiche legate alla scarsa qualità dell'acqua nella diga di Maccheronis di Torpè sono i motivi di grande preoccupazione per la salvaguardia della salute della popolazione. L'acqua della sorgente di Fruncu 'e Oche è insufficiente per approvvigionare i Comuni di Siniscola, Posada, Budoni, San Teodoro. Nel sistema carsico del Monte Albo, presso la grotta di Locoli, è stato accertata dal mondo accademico e professionale, la presenza di riserve idriche sotterranee di ottima qualità di acqua sorgiva, stimabili in oltre 50 milioni di metri cubi, ed ipotizzato un utilizzo sostenibile delle medesime risorse, ampiamente sufficienti a soddisfare le esigenze di Siniscola, per una quota assai inferiore al 10% del volume di acqua. Si chiede che la Regione, sulla base degli studi disponibili, ponga le basi per l'utilizzo effettivo della risorsa idrica attraverso un emungimento "sostenibile", disponendo solamente un finanziamento di 300mila euro per la sperimentazione. Si tratta del percorso più veloce per garantire ai siniscolesi l'acqua sorgiva per tutto l'anno. Il Comitato, attraverso una petizione, ha già raccolto più di duemila firme di cittadini e, nei prossimi giorni, effettuerà nuovi sit-in per continuare la raccolta delle firme. Questa è un'iniziativa concreta perché intende coinvolgere tutti i siniscolesi, a prescindere dalle appartenenze politiche, sulla base di un progetto e non di slogan. Diversamente, per il futuro, i cittadini dovranno accontentarsi del progetto che Abbanoa sta portando avanti per la realizzazione di un mega potabilizzatore nella Piana di Torpè per 20 milioni di euro che sarà alimentato sempre dall'acqua della diga. In sostanza, i siniscolesi continueranno ad essere approvvigionati da acqua trattata non potabile».
Il Comitato, in riferimento alla foto allegata al comunicato: «Si allega la foto dell'esterno della sorgente di Frunche 'e Oche, dalla quale si evince che non c'è più acqua che dalla sorgente viene perduta a mare, acqua che fino a qualche settimana fa, consentiva attraverso i recenti lavori di captazione di soddisfare il fabbisogno di acqua potabile di Siniscola».