Da questa mattina 24 alunni della prima, 25 della seconda e 17 della terza media de La Caletta stanno svolgendo le attività didattiche nel plesso di via Silvio Pellico, a seguito della chiusura della struttura sita nell'ex Casello del Genio civile. Un pullman li ha accompagnati a Siniscola. O meglio, la maggior parte di essi, data la capienza (50 posti a sedere) del mezzo. Altri sono stati infatti accompagnati dai propri genitori con le loro auto private.
Prima della partenza c'è stata una discussione animata tra chi non voleva mandare i propri figli a scuola per non legittimare un temuto trasferimento definitivo («non ci è dato sapere se e quando i ragazzi potranno rifrequentare la loro scuola, non sappiamo per quanto dovranno fare i pendolari, oggi niente scuola, prima le garanzie») e chi non respingeva la soluzione offerta («sicuramente li stanno portando in una scuola migliore e così facendo non perderanno un giorno di lezione, poi potremo farci dare le risposte»).
Una volta arrivati al caseggiato di via Silvio Pellico (li attendevano la dirigente Antonella Piredda e l'assessore comunale della Pubblica istruzione Piero Carta), i ragazzi hanno fatto il loro ingresso nelle aule del secondo piano della struttura. «È un'ottima sistemazione – ha dichiarato la dr.ssa Piredda – qui si facevano solo attività laboratoriali». «Lavoriamo affinché questa sia una situazione provvisoria – ha aggiunto Carta – ma stiamo garantendo la continuità didattica».
Il palazzo comunale di via Roma è stata la tappa successiva. Dopo aver atteso la fine di un incontro tra una delegazione della Giunta comunale e una rappresentanza di lavoratori e lavoratrici ex Legler, le parti (il sindaco Celentano e gli assessori Lucio e Piero Carta da una parte, i genitori dall'altra), hanno potuto affrontare diverse questioni nell'aula consiliare.
«Ci scusiamo per i disagi – ha esordito Celentano – ma stiamo lavorando per risolvere questa emergenza. La struttura di Siniscola che li sta ospitando è adeguata e collaudata, hanno tutto quello che devono avere. Tuttavia auspichiamo che la situazione la si possa risolvere nel breve periodo. Una settimana o dieci giorni può andare, in caso contrario ci adoperiamo per adibire a struttura scolastica due appartamenti a La Caletta. Abbiamo già impegnato gli impresari, attendiamo risposte». Rifiutata platealmente dai genitori l'altra ipotesi proposta, quella del «turno pomeridiano nella scuola elementare», sempre nella frazione.
I genitori, inoltre, hanno insistito nel chiedere lumi circa l'effettiva durata di questa situazione: «Quando finirà l'emergenza nella loro scuola? Nell'ordinanza – ha asserito il genitore Giuseppe Piras – c'è scritto “fino a data da destinarsi”. Non si dice nemmeno che sarà riaperta al più presto possibile. Usate un tono attraverso il quale allungate a tempo intederminato la chiusura della scuola».
«Ma è sottointeso», ha risposto l'assessore dei Lavori pubblici Lucio Carta. «A noi il sottinteso non piace», ha ribadito Piras. «I vigili del fuoco - così una mamma - hanno parlato di mesi. È così?». «A me non l'hanno detto – ha risposto Celentano – ma non lo escludo, stiamo aspettando la loro relazione, non possiamo definire nessun termine senza quella».
I padri e le madri hanno manifestato il loro disappunto per «una situazione che, monitorata da tempo, si sarebbe potuta evitare: abbiamo fatto un'assemblea in estate in quella scuola – ha ribadito un'altra mamma – potevate vedere benissimo quella muffa. Senza dimenticarci che stiamo parlando di una scuola consegnata nel 2010». Muffa che, nel racconto esposto da alcuni ragazzi, «si depositava anche sui banchi».
Amministratori rimproverati anche sulla nuova scuola de La Caletta ancora non terminata: «Per quanto riguarda l'istituto nuovo – ha precisato Celentano – i ritardi sono dovuti sopratutto alla scarsità di fondi. Abbiamo chiesto un finanziamento supplettivo di 100mila euro, ma ciò significa rifare il progetto e dilatare ulteriormente i tempi. C'è da aggiungere che l'impresa attuale ha modificato il suo assetto societario. Il 26 ottobre è previsto un incontro per sottoscrivere il contratto. Una volta fatti ripartire, i lavori saranno terminati nel giro di due mesi. La struttura è quasi completa, il grosso dei lavori riguarda la sistemazione esterna».
Altra nota sollavata quella del trasporto: «Stamane – ha rimarcato un padre – un pullman di 50 posti attendeva un numero più alto di ragazzi. Sarà così anche al rientro? Sarà così ogni giorno?».
«Per oggi – questa la risposta di Piero Carta – non possiamo disporre di un pullman più capiente, perciò si faranno due viaggi, lasciando al sicuro i ragazzi che aspettano tra una tratta e l'altra. Oppure mettiamo a disposizione alcune nostre macchine. Ma da domani nessuno rimarrà a terra o viaggerà in piedi. Se per oggi non siamo riusciti a convocare gli autisti degli scuolabus, certamente lo faremo in giornata, concordando gli orari dei viaggi e, con la dirigente scolastica, quelli di ingresso».
A conclusione dell'incontro, Celentano ha proposto ai genitori di formare una delegazione per poter seguire, insieme all'amministrazione e alla dirigenza scolastica, tutto l'iter fino al ripristino della situazione pre-emergenza.