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Distretto sanitario. La lettera dei nove sindaci e il video con le dichiarazioni dell'assessore Arru

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Pubblichiamo il testo della lettera inviata dai nove sindaci del Distretto sanitario siniscolese (comprendente anche Galtellì, Irgoli, Loculi, Lodè, Onifai, Orosei, Posada e Torpè) e indirizzata all'assessore regionale Luigi Arru, al direttore generale dell'Ats Fulvio Moirano e al direttore dell'Assl Andrea Marras. Oggetto della missiva il «Diritto alla Salute nel distretto Sanitario di Siniscola». A seguire il video con le dichiarazioni dell'assessore Arru rilasciate a margine dell'incontro tenutosi ieri.


Questa Nostra nota funge da promemoria e stimolo alle S.V. per una disamina scevra di posizioni ideologiche o emergenziali della funzionalità e adeguatezza dei servizi sanitari e socio sanitari che interessano e investono un territorio che risulta essere fra i più popolosi della spopolata provincia di Nuoro.

Partiamo nella disamina proprio dalla popolazione residente nel Distretto, contraddistinto da due distinti nuclei residenziali, Siniscola con Lodè, Posada, Torpè e influenze sulla vicina Budoni, e Orosei con il corollario di Galtellì, Loculi, Irgoli e Onifai e l’influenza della vicina Dorgali. Con i suoi circa 33.000 residente il Distretto di Siniscola risulta essere dopo Nuoro, il distretto con la maggior concentrazione di utenza che nel periodo largo da aprile a settembre si raddoppia a seguito del notevolissimo flusso di vacanzieri che soggiornano nel territorio portando e richiedendo istanze di servizi alla salute che nella stagionalità che ci caratterizza e quindi nelle dotazioni possono porci in difficoltà nel dare risposte adeguate ai bisogni.

Oggi non vogliamo parlarle di numeri, importanti ma non esaustivi in sanità, siamo certi che i suoi uffici sono in grado di fornire ogni tipo di elenco o statistica di cui possa necessitare, e questo in qualche modo lungi dal tranquillizzarci ci pone invece nella preoccupazione che in un ottica differente sulla quale Lei opera si possano avere valutazioni non concordanti. Il Distretto di Siniscola è l’unico a non avere al suo interno strutture complesse come ospedali o case della salute o strutture riabilitative di eccellenza o anche solo RSA, retaggio di un passato nel quale la presunta vicinanza e facilità di accesso al capoluogo non indicavano queste emergenze. Per questo preferiamo mettere in evidenza oggi non i servizi sanitari ma il più complesso e articolato “diritto alla salute” che rivendichiamo.

Il Distretto di Siniscola e in parte il poliambulatorio di Orosei presentano ad una prima disamina un elenco ampio e articolato di servizi resi al cittadino, ma quando poi si entra nel dettaglio, quando si sentono gli operatori e gli utenti, quando si leggono le liste d’attesa ci si rende conto che in troppe occasioni alla presenza di un servizio non corrisponde un adeguato numero di operatori sufficiente a garantire che alla forma (esistenza del servizio) corrisponda poi l’erogazione dello stesso (mancanza o carenza di figure professionali adeguato), quasi che negli anni, in particolare gli ultimi, i servizi vadano a prosciugarsi del loro contenuto e non rispondano più a parametri di reali necessità che in maniera puntuale i LEA ci ricordano.

Se da un lato è vero che partecipiamo ad un periodo di “risorse limitate”, non vorremmo che le continue e costanti proclamate “razionalizzazioni” siano poi una semplice riduzione di servizi e in qualche occasione una non equa distribuzione dei medesimi.Vogliamo oggi mettere in evidenza per i nostri territori lo svuotamento di alcuni servizi che noi genericamente indichiamo in “salvavita”; il servizio per i dializzati di Siniscola vero fiore all’occhiello di una sanità importante ed essenziale con ricadute economiche importanti nell’ usufruizione anche di un utenza stagionale che guarda ed è attenta alla qualità e distribuzione dei servizi sul territorio, i servizi di cardiologia strumentali e di professionalità mediche e infermieristiche sul quale data l’ovvietà della drammatica importanza pare quasi superfluo attardarsi, i servizi e le cure e il sostegno per i pazienti oncologici e le loro famiglie, l’estensione del servizio di 118 ancora di salvezza di tante situazioni complesse e imprevedibili, i servizi di guardia medica turistica che a fronte di un costante aumento dell’utenza mostrano segni di regresso tempistico. La assoluta mancanza di un centro di primo pronto soccorso particolarmente importante per una realtà anche industriale come Orosei.

Oggi come Lei ben conosce i servizi sanitari non si limitano alla parte prettamente curativa e medicalizzata, oggi crescono le richieste di intervento in campi che esulato da queste tipologie, le complesse problematiche a più ampio raggio che investono le famiglie hanno fra i punti di maggior preoccupazione tutte le tematiche che investono gli utenti in età evolutiva, dal autismo ai DSA, dalla dislessia alle difficoltà di apprendimento, grido d’allarme lanciato dalle scuole di ogni ordine e grado, che impongono la presenza e il potenziamento di figure professionali adeguate alle esigenze e che vede invece la costante diminuzione dei NPI e la quasi totale carenza di psicologi e assistenti sociali con i ridimensionamenti del PLUS, strumenti ideati dagli stessi legislatori per arginare questi nuovi bisogni.

Rileviamo naturalmente l’adeguatezza di alcuni servizi come la “diabetologia” e il servizio di prelievi per analisi, al pari delle rilevate carenze di figure mediche per i servizi di riabilitazione, oculistica, reumatologia, ortopedia e radiologia. Rileviamo altresì la non completa adeguatezza strutturale per i locali che ospitano i servizi, dal completamento della sede del Distretto di Siniscola che ancora opera parzialmente su locali in affitto, al completamento e completo utilizzo dei locali che ospitano il poliambulatorio di Orosei.

Come vede Assessore un elenco, neanche tanto lungo di carenze spesso affrontabili con semplici interventi di potenziamento delle figure mediche e professionali anche solo per adeguare le possibili prestazioni al livello di altri distretti, perché principalmente i 33.000 residenti e i circa 300.000 utenti tur istici, abbiano garantito quel “diritto alla salute” che come sindaci rivendichiamo.

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