In merito al piano di riqualificazione di Santa Lucia, il Comitato respinge al mittente le accuse ricevute dall'Amministrazione fornendo, inoltre, una serie di delucidazioni relative alla battaglia portata avanti.
«Il Comitato, composto in gran parte da persone che vivono Santa Lucia con continuità , è quantomai consapevole della necessità di un intervento volto ad arginare il progressivo degrado determinato da anni di incuria amministrativa» dichiarano gli attivisti. E spiegano di non aver mai nascosto le loro riserve sul Piano durante il confronto con la Giunta. Nessun silenzio, dunque: «Già dalla presentazione del progetto preliminare, nell'unico incontro che la giunta comunale ha avuto con gli abitanti del borgo, diversi esponenti del Comitato hanno manifestato dubbi e perplessità , che si sono accentuati in seguito all'analisi degli elaborati progettuali. E proprio nella consapevolezza dell'indispensabilità di una pianificazione degli obiettivi partecipata, sviluppata attraverso il confronto e la condivisione tra chi elabora e chi fruisce il progetto aveva chiesto, anche a mezzo stampa, un incontro pubblico agli amministratori per individuare, attraverso un contradditorio autenticamente democratico, soluzioni adeguate a risolvere bisogni e necessità reali, non invasive del contesto nel quale debbono essere adottate. Richiesta alla quale gli amministratori non si sono mai degnati di dare risposta alcuna».
Prosegue la nota: «Rinchiusi nel recinto ideologico del fare compulsivo, sindaco e assessori hanno continuato a ripetere, come una insignificante litania, la favoletta di una riqualificazione in grado di trasformare il volto di Santa Lucia, nonché di rappresentare il volano per uno sviluppo turistico capace di creare lavoro e sviluppo.Ma un luogo bello non si cambia: Santa Lucia non ha bisogno di essere mutata nella sua essenza, non ha bisogno d i operazioni di facciata che la trasformino in una vetrina slegata dal proprio contesto identitario. Ci pare assurdo che la maggior parte delle risorse stanziate venga destinata alla realizzazione di una piattaforma in calcestruzzo lavato nella partecentrale del lungomare. Valutiamo scellerata la scelta di costruire tre assi stradali all'interno della pineta con il conseguente abbattimento di un cospicuo numero di alberi».
Gli esponenti sottolineano come la loro campagna sia diretta a focalizzare l'interesse sugli interventi considerati prioritari, senza secondi fini «Santa Lucia necessita, invece, di interventi urgenti, diretti al recupero dell’esistente nel rispetto delle sue peculiarità ambientali e storico-culturali. Più volte il Comitato ha cercato di riportare l'attenzione sugli interventi essenzialmente prioritari, facendo proposte concrete e circostanziate. Ancora una volta, per mezzo del manifesto apparso nei giorni scorsi sui muri di Siniscola, si sono volute ribadire alcune delle vere criticità del paesino senza intenti denigratori o polemici. Criticità che, preme ricordare, vengono affrontate solo parzialmente dal piano approntato dal Comune. Non si può non ricordare che la rete fognaria, malfunzionante e insufficiente, sarà oggetto di un rifacimento parziale che interesserà esclusivamente la parte centrale del lungomare. Tale intervento, peraltro, rientra tra quelli integrativi e migliorativi e non tra le nove aree funzionali individuate dal progetto di recupero complessivo. Così come, soltanto tra gli interventi integrativi, rientrano sia l'adeguamento della rete di smaltimento delle acque bianche che la realizzazione dell'ingresso principale. Mentre il piano, addirittura nulla prevede per arginare il fenomeno erosivo della spiaggia adiacente al nucleo urbano, il deterioramento della pineta che circonda il borgo, determinato dalla mancata gestione del carico antropico, né per il recupero della torre aragonese, sotto la quale già da un anno penzola il cartello “edificio pericolante"».
Segue una considerazione sulle cifre: «Ora, se si considera che la cifra destinata ai lavori, a seguito di un ribasso di gara del 5,515%, è pari a euro 1.776.318,00 e che con tale importo si dovrà far fronte sia agli interventi individuati dalle nove aree funzionali del progetto di riqualificazione, che a quelli integrativi e migliorativi individuati nella relazione della CO.I.R., impresa aggiudicataria dei lavori, è lecito prevedere che una parte di quanto pianificato rimarrà del tutto inattuato».
Il Comitato «è assolutamente favorevole a interventi diretti a limitare l'avanzante decadimento della frazione, ma ribadisce che un'operazione di riqualificazione urbana della borgata non può che essere inscindibilmente collegata al recupero dell’esistente e alla rivalutazione ambientale del territorio e, in quest'ottica, sollecita l'amministrazione comunale a indirizzare l'azione di esecuzione progettuale verso gli interventi che, concretamente si presentino come essenziali per eliminare i difetti strutturali che affliggono Santa Lucia, tralasciando, invece, le operazioni inutili e meramente cementificatorie che comportano il sacrificio di aree verdi in nome di asfalto e parcheggi e che determinano uno stravolgimento dei tratti distintivi del paese».
Infine, «In merito alle accuse mosse nei nostri confronti dall'amministrazione comunale, ci viene spontaneo rispondere che quando non si hanno argomenti ci si rifugia nei toni. E quando un discorso è fatto solo di toni può essere convincente per le orecchie di chi non si documenta e non ha memoria, ma non sarà mai solido. E prima o poi viene giù». Da qui l' invito rivolto a «quanti volessero conoscere il progetto senza mistificatorie interposizioni» ricorrendo «agli elaborati progettuali disponibili sul sito www.salviamosantalucia.org».