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Confindustria: "a Siniscola situazione critica come in tutta la Sardegna centrale"

I dati presentati in conferenza stampa a seguito di un indagine condotta dall'Associazione

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«Realizzare una vera continuità territoriale interna rendendo più veloci i collegamenti tra i principali centri e le maggiori aree produttive del territorio; dotare le aree industriali e le aree PIP di collegamenti internet ad alta velocità e di una rete del gas metano». Sono alcuni dei risultati resi noti ieri a Nuoro dal presidente di Confindustria Sardegna centrale Roberto Bornioli in una conferenza stampa alla quale ha partecipato anche Alberto Tocco, dirigente della Sarflex attiva nell'area industriale di Siniscola. L'indagine, con dei questionari somministrati agli imprenditori con item relativi a reti stradali/portuali, telematiche/telefoniche e energetiche/ambientali, mostra un quadro dove «le carenze persistono e la situazione continua a peggiorare».

Il mondo delle imprese della Sardegna centrale chiede quindi degli interventi a 360°. Per quanto riguarda la rete viaria sono diverse le priorità: potenziamento della SS 129 Nuoro-Macomer; completamento della SS 389 Nuoro-Tortolì; interventi di manutenzione alla SS 131 dcn; realizzazione della strada delle cave di Orosei; realizzazione della Trasversale Tortolì-Oristano. Sul fronte delle reti telematiche e telefoniche si chiede invece il cablaggio in fibra ottica, la copertura GSM delle zone d'ombra, il potenziamento delle linee adsl, la copertura wi-fi e il rifacimento e la manutenzione delle linee telefoniche. Diverse le richieste sul versante energetico: necessità del gas e realizzazione del gasdotto che distribuisca il metano in modo capillare verso tutte le aree industriali e produttive della provincia; adeguamento delle reti energetiche; smaltimento dei rifiuti e potenziamento dei depuratori; adeguamento delle reti idriche.

Limitandoci a Siniscola la situazione risulta decisamente critica. È noto che a causa di un contenzioso tra Abbanoa e il Consorzio industriale è stata interrotta la fornitura dell'acqua potabile con pesanti conseguenze su molte attività produttive a cominciare dalla Sarflex, l'azienda con 70 addetti che produce tubi flessibili in acciaio e che ora è costretta a utilizzare l'acqua a uso agricolo mettendo a repentaglio il funzionamento dei macchinari e degli impianti. Ma i problemi sono legati anche alle connessioni internet «poco performanti» e ai depuratori «spesso obsoleti e inutilizzabili».

Per Bornioli «ciò che colpisce è che queste gravi disfunzioni sono state ripetutamente segnalate dalle imprese e dalla nostra Associazione in tutti i modi possibili, ma spesso nessun ente ha mai raccolto gli appelli, nessuno dà mai risposte concrete e risolve i problemi. Le imprese vengono dimenticate, le carenze persistono e la situazione continua a peggiorare».

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